Con l'approvazione del Piano Socio Sanitario 2012-2016 (LR n. 23/2012) la Regione Veneto ha rilanciato la funzione delle Cure Primarie, riconoscendone il ruolo centrale nel Sistema Sanitario Regionale.
Lo strumento principale per la nuova centralità dei Medici di Medicina Generale (MMG) è l'associazionismo, da conseguire in forme differenti: dalla semplice Medicina in rete alla più articolata Medicina di Gruppo Integrata (MGI). Si tratta in tutti i casi di un modello che si ispira alle concezioni dell'OMS per cui il territorio costituisce il caposaldo per il trattamento della cronicità e dei casi acuti di primo livello, mentre l'ospedale resta il riferimento per il trattamento delle altre acuzie e dei casi di alta complessità.
Il vantaggio fondamentale ricade sul paziente, il quale potrà usufruire di uno spettro di prestazioni più ampio e personalizzato. Ma vantaggi ci sono anche per i MMG, che possono seguire il loro paziente in un quadro più organico all’interno di un team strutturato.
La situazione attuale e le difficoltà
Il processo di adesione da parte dei MMG alle forme di medicina aggregata va affermandosi in linea con quanto previsto dalla programmazione regionale. Tuttavia, il passaggio alle nuove forme associate comporta anche diverse problematiche legate all’aumento della complessità organizzativa e amministrativa: dalla gestione del personale ai servizi di informatica, telefonia e pulizie; dall’organizzazione della sede comune alla distribuzione dei costi tra i medici, ecc.
Quante sono le Medicine di Gruppo già operative in Veneto? Cosa prevede la normativa Regionale? Quali sono i maggiori problemi e le soluzioni migliori per risolverli?
Un approfondito dossier sull'argomento aiuta a fare chiarezza su tutti gli aspetti del passaggio dei Medici di Medicina Generale alle forme associate e sul modo più efficiente per gestirle.
